L’intonaco di cocciopesto, è un materiale formato da una base di calce alla quale viene aggiunta della polvere di laterizio. Quest’ultima trasmette all’impasto notevoli proprietà idrauliche assicurando all’intonaco un’alta resistenza all’umidità.
Il cocciopesto ha origini molto antiche e si ritiene che venisse utilizzato già dai Fenici. I Romani lo utilizzarono per realizzare le loro opere ingegneristiche come cisterne, acquedotti, strade e pareti perché si adattava molto bene a quei luoghi e ai muri umidi.
L’intonaco di cocciopesto ha ottime capacità traspiranti e igroscopiche, una lunga durata nel tempo e la sua posa in opera è molto rapida. Inoltre è facile da fabbricare e il risultato finale è un gradevole effetto estetico.
Si può realizzare il cocciopesto in due varianti cromatiche, rosa o giallo, diverse in base al tipo di mattoni usati nell’impasto. Proprio per la sua colorazione naturale l’intonaco in cocciopesto non ha bisogno di successiva verniciatura.
Soluzione per l’umidità
Quello dell’umidità su pareti e muri è un problema fastidioso, presente in particolare negli ambienti a piano terra o in vecchie abitazioni. L’umidità di risalita può essere causata da diversi fattori come la mancanza di una buona impermeabilizzazione delle basi dell’edificio o l’assenza di fondazioni. Può comparire anche se la costruzione è in parte interrata o per il tipo di aderenza del muro al terreno.
Una soluzione per ovviare al problema può essere l’impiego di intonaci traspiranti o la costruzione di uno scannafosso intorno al perimetro della casa. Questo consente di far circolare l’aria nella parte interrata dei muri e di ridurre l’umidità di risalita. Ricordiamo che le pitture plastiche e gli intonaci cementizi sono materiali che non permettono ai muri di respirare e favoriscono il ristagno dell’umidità.
Diversi i risultati se si utilizzano intonaci traspiranti con struttura macroporosa. Gli intonaci a base di calce naturale sono perfetti per smaltire l’acqua in eccesso che proviene dal sottosuolo e consentono una naturale evaporazione.
Quando utilizzare il cocciopesto
Oggi si prediligono materiali di origine cementizia mentre l’uso della calce, molto diffuso nei secoli scorsi, è quasi scomparso. Il cemento è il materiale più utilizzato in edilizia perché i materiali naturali e semplici come calce e cocciopesto sono ritenuti meno performanti. Ciò non è affatto vero e lo dimostrano le tante costruzioni antiche che ancora oggi possiamo ammirare.
Il cocciopesto può essere adoperato sia in luoghi interni che in quelli esterni. Per risanare muri umidi e garantire la giusta traspirabilità è opportuno non pressare la parete mentre si stende il cocciopesto in modo da mantenerlo macroporoso.
Si può utilizzare anche nei bagni, come intonaco impermeabile. In questo caso è necessario chiudere bene i pori limando la parete con una cazzuola affinché si ottenga una superficie molto lucida e omogenea. Il cocciopesto può essere steso anche come finitura su fondi adeguatamente preparati.
Come realizzare l’intonaco di cocciopesto
Per realizzare l’intonaco di cocciopesto occorre
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- sabbia da intonaco
- mattoni o coppi macinati
- puro grassello di calce naturale
Quest’ultimo materiale si ricava dallo spegnimento della calce viva, poi lasciata riposare per un certo periodo. Più lungo è il tempo di riposo migliore è la qualità del prodotto. In vendita si trova il grassello stagionato per circa tre mesi. Questo prodotto è l’ideale per eseguire l’intonachino ovvero la finitura di una parete.
La polvere di laterizio si ottiene con la frantumazione di mattoni pieni e di coppi, operazione che si effettua con la molazza. I mattoni forati non si prestano allo scopo perché sono cotti a temperature non conformi. In alternativa si può trovare il cocciopesto già frantumato, di granulometrie differenti. Le giuste dosi per ottenere l’intonaco di cocciopesto sono solitamente una parte di grassello, una parte di cocciopesto con granulometria 0,2/0,3 e due parti di sabbia.
L’unico problema relativo al cocciopesto è la difficile reperibilità dei materiali, in quanto oggi in edilizia si utilizzano soprattutto i premiscelati, cioè i composti già pronti. Risulta quindi più arduo preparare un intonaco da zero, partendo dagli elementi naturali.
Come posare l’intonaco di cocciopesto
L’intonaco di cocciopesto si posa come un qualsiasi tipo di intonaco tradizionale. Si bagna in abbondanza il muro e si applica una prima mano di prodotto con uno spessore di circa 1 cm. Si lascia asciugare bene e poi si procede con la seconda mano, di uguale spessore. Al termine si passa un frattazzo in legno, compiendo movimenti circolari per uniformare l’intonaco.
A seguire si prepara l’intonachino, sempre a base di cocciopesto ma più fine. Lo spessore da realizzare è di 0,5 cm, sia per la prima che per la seconda mano. Anche qui alla fine si passa il frattazzo per dare alla superficie un aspetto omogeneo.
Stendere l’intonachino in uno strato sottile evita che si formino successivamente delle crepe. Con il frattazzo si possono ottenere finiture differenti, in base all’effetto finale che si desidera, eseguendo un movimento orizzontale, verticale o circolare. Se invece si preferisce una finitura liscia è necessario passare la parete con la classica cazzuola metallica.